Poesia tradotta e letta da Helen Mori (Università degli Studi di Trento)
Casa
Là dove non c’è spazio per gli dèi
non c’è spazio nemmeno per noi.
Ci indicarono
la contingenza e il terrore,
l’utilità di accompagnarsi
nell’oscurità,
l’immortalità che nulla può
contro l’oblio.
Una cartolina che dica
non sono mai stato qui,
qualcun altro l’ha vissuto per me,
per ora prevalgo.
Di questo si tratta,
di ripetere l’aneddoto sentito
durante un viaggio che non s’è fermato a contemplare
quanto alti sono i sogni.
Più alta è la notte.
Rare volte ci incrociamo
sulle scale piane
delle astrazioni
e raggiungiamo posti
che non sappiamo abitare.
E poi ci addormentiamo
mentre la vita ci scopre
zeppi di esempi.
Qui la fontana,
lì il fiume,
là il mare.
(Quizá nos baste la tierra, Pre-Textos, Valencia 2017)
Hogar
Donde no caben los dioses
tampoco hemos entrado nosotros.
Nos señalaron
la contingencia y el terror,
la conveniencia de acompañarse
en lo oscuro,
la inmortalidad que nada puede
contra el olvido.
Una postal que diga
nunca estuve aquí, lo viví por otro,
de momento he prevalecido.
De eso se trata,
de repetir la gracia oída
en un viaje que no se detuvo a contemplar
qué altos son los sueños.
Más alta es la noche.
Rara vez nos cruzamos
en las escaleras planas
de las abstracciones
y llegamos a lugares
que no sabemos habitar.
Entonces nos quedamos
dormidos y la vida nos descubre,
plagados de ejemplos.
Aquí la fuente,
allí el río,
allá el mar.
Poema leído por el autor
Fotografía: Instituto de Estudios Naturales