Poesia tradotta da Grazia Cortellino (Università degli Studi di Macerata)
delirium nocturnum
I
Agli ordini di Mrs. Dalloway
esci a comprare fiori per riempire
il boccale di birra che hai bevuto con lui.
Fiori del suo colore
fiori secchi per decorare il non stare
il non essere con nessuno
Però i fiorai della città
non conoscono il colore
Del fuoco rotto.
Nessuno ha potuto dipingerli,
– anche se la regina ha di far rotolare le teste –
da nessuna parte è stato trovato un pigmento che potesse imitare
Il tenue ruggito di questa voce
II
Si sfila la notte
La bottiglia dall’alto dello scaffale
Sputa tue parole.
Leggo la tua paura.
La tua debolezza mi crea un posto
per coprirmi dalle ombre:
ciò che è fragile che ormai non nascondi
che ci apre uno spazio
dove sostenere lo sguardo.
III
Siamo il vuoto che è rimasto dentro
la polvere che si accumula nel fondo
È la tua ombra imbevuta nella mia paura
Dando spessore
A ciò che è invisibile.
delirium nocturnum
I
A la orden de Mrs. Dalloway
sales a comprar flores para llenar
el casco de cerveza que bebiste con él
Flores de su color
flores secas para adornar el no estar
Pero las florerías de la ciudad
no conocen el color
del fuego roto.
Nadie pudo pintarlas
– y aunque la reina exigió que rodaran cabeza-
En ningún lugar se halló un pigmento que imitara
El rugido tenue de esa voz
II
Se desfunda la noche
la botella desde lo alto del librero
escupe palabras tuyas.
Leo tu miedo.
Tu debilidad me hace un sitio
para cubrirme de las sombras:
es lo frágil que ya no escondes
que nos abre un lugar
donde sostenemos la mirada.
III
somos el vacío que ha quedado dentro
el polvo que se acumula en el fondo
es tu sombra impregnada en mi miedo
dándole espesor
a lo invisible.
Fotografía: Leviatán, Periódico cultural con un toque político.